Cernobyl al Teatro Fontana di Milano: date e biglietti

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Cernobyl al Teatro Fontana di Milano: date e biglietti - Altre info

Cernobyl al Teatro Fontana di Milano: date e sconto biglietti

Dal 2 al 26 novembre al Teatro Fontana ČERNOBYL’. Orari spettacoli e costi biglietti in sconto su Groupon

Dal 2 al 26 novembre al Teatro Fontana debutta in prima assoluta Černobyl’, il nuovo lavoro diretto dal regista e attore Michele Sinisi e costruito a partire dal testo di Federico Bellini. Acquista i tuoi biglietti su Vivaticket o in sconto su Groupon.

La nuova stagione produttiva di Elsinor si apre al Teatro Fontana di Milano con un un titolo-evento che attinge direttamente dalla realtà e dal mondo contemporaneo per offrire visioni inedite, utili a leggere il nostro oggi alla luce di un passato che continua ad avere ripercussioni sulla contemporaneità.

In scena, fino al 26 novembre, il nuovo lavoro diretto da Michele Sinisi e costruito a partire dal testo di Federico Bellini, uno dei più interessanti drammaturghi della scena contemporanea nazionale.

Autore e coautore di numerose drammaturgie firmate per Antonio Latella in occasione di diversi festival e produttori teatrali, Bellini è stato drammaturgo e assistente alla direzione artistica alla Biennale di Venezia dal 2017 al 2020 ed è giurato all’interno della commissione del Premio Hystrio alla drammaturgia.

Michele Sinisi si addentra in una delle tragedie più pesanti del ventesimo secolo per offrire uno sguardo lucido sul presente e sulla nostra storia, una riflessione sulla vita prima e dopo Černobyl’.

Cernobyl al Teatro Fontana di Milano: date e sconto biglietti
Černobyl’ al Teatro Fontana. Foto di Marcella Foccardi, cortesia Ufficio Stampa Teatro Fontana

Sommario di questo articolo

  1. Lo spettacolo in sintesi
  2. Note di Regia – Federico Bellini
  3. Indirizzo del Teatro, date e orari spettacoli
  4. Quanto costano i biglietti e come acquistarli
  5. Come acquistare i ticket in sconto
  6. Sito web, email e telefono della biglietteria per altre informazioni

Lo spettacolo in sintesi

Tutto inizia con un atomo di Uranio 235. L’atomo ha un nucleo che, se colpito con un neutrone, si spacca in più frammenti liberando energia. Il nucleo, spaccandosi, genera nuovi neutroni che a loro volta possono colpire il nucleo di un nuovo atomo, spaccarlo e così via all’infinito.

Questa reazione a catena libera un’energia enorme, esplosiva. È così che funziona la fissione e così funzionava il reattore di Černobyl’ esploso nel 1986.

Un accadimento che appartiene alla memoria di molti, di chi all’epoca era già nato e di chi questa storia se l’è sentita raccontare. Černobyl racconta un incidente che ha cambiato per sempre le nostre vite, il nostro rapporto col tempo compresso in un istante infinito, centinaia di migliaia di anni schiacciati in quella fissione.

Di lì a poco cadeva il muro di Berlino, i due schieramenti opposti nella guerra fredda si aprivano ad una nuova complessità di pensiero e politica. Forse proprio da quel 26 aprile dell’86 è iniziato il viaggio verso il terzo millennio e lo sguardo su ogni presente è cambiato più di quanto non si voglia ammettere.

Lo spettacolo parte dall’incidente alla centrale per mettere in scena l’immaginario che quell’evento ha generato.

Note di Regia – Federico Bellini

Ho scritto questo testo durante l’invasione russa in Ucraina. Non credo sia irrilevante, né che quell’evento storico non mi abbia condizionato; come pensare a Čhernobyl trascurando il presente, come fosse un assoluto col quale confrontarsi fuori dal tempo? Ho osservato e osservo, come tutti noi, quel conflitto filtrato dalle televisioni, dalle immagini dei massacri ucraini, dal sangue che scivolava sulla nostra condizione di occidentali quasi come un racconto da un mondo altro. Non credo di poter parlare, o di aver potuto scrivere di Čhernobyl, senza questa irruzione della realtà contemporanea nel mio piccolo mondo. Metto in connessione la guerra con l’esplosione del reattore 4 di Čhernobyl perché credo che in larga parte sia il filo conduttore di questo lavoro; è chiaro, o almeno probabile che, senza la dissoluzione dell’Unione Sovietica, non ci sarebbe stata alcuna invasione, come mi è parso altrettanto chiaro che quella dissoluzione abbia un punto, se non d’origine, almeno decisivo per la sua accelerazione nella tragedia di Čhernobyl.

Come noto, l’esplosione avvenne nel 1986 e solo tre anni dopo assistemmo, progressivamente, alla fine dell’Unione Sovietica con l’apertura promossa da Gorbachev; il testo mette in parallelo costante questi due eventi, la scissione dell’atomo e quella dell’URSS, come fossero un unico evento storico. Con Čhernobyl, credo, non è andato in frantumi soltanto il sogno russo di una perfezione tecnica non suscettibile ad errori, ma è andato probabilmente in crisi l’uomo sovietico nei suoi tratti primari, nella sua storia, e naturalmente l’idea stessa di comunismo, o socialismo reale, declinato poi in totalitarismo di ritorno. Così il testo da un lato cerca di mettere in luce i difetti di progettazione, le incurie, le negligenze che hanno portato all’esplosione del reattore; dall’altro prova a descrivere una nazione-impero che tenta in ogni modo di nascondere un fallimento che sarebbe fatale per la sua stessa credibilità.

Vediamo così apparire gli spettri di Legasov, lo scienziato a cui il regime impedì di fatto di rendere note le sue ricerche sugli errori commessi nella centrale, fino a Sacharov, il premio Nobel, fisico nucleare, che esortò Gorbachev a rivelare le omissioni del potere rispetto all’incidente a tutto il popolo russo. Il tutto avviene come in un incubo rivissuto dal Direttore della Centrale Lenin di Čhernobyl, Viktor Brjuchanov, il grande imputato ma anche, da un certo punto di vista, la grande vittima del meccanismo imperialista.

Assistiamo così a spettri, emanazioni, incrostazioni di personaggi che finiscono per abitare il cervello e il corpo ormai assente di Brjuchanov, il suo muoversi verso la centrale dove è stata rilevata un’esplosione che ci porta a rinnovare o a ricostruire un nuovo rapporto col tempo, dove è possibile parlare dal passato o dal futuro, indifferentemente, come se il tempo stesso fosse in qualche modo esploso. Ho provato ad evitare, nel testo, ogni forma di possibile immedesimazione nei personaggi che hanno vissuto la tragedia, in un contesto chiaramente anti-realistico, consapevole del fatto che qualsiasi testimonianza resa rappresentazione non possa reggere alcun confronto con chi ha vissuto un dramma di queste proporzioni e in cui siamo, in modo più o meno diretto, ancora coinvolti. Non posso che citare le fonti di ispirazione per questo testo, che partono da tutta l’opera di Svjatlana Aleksievic fino alle testimonianze dirette dei sopravvissuti, alle quali ho provato ad affiancare, in una sorta di incubo sovietico, frammenti di figure letterarie che hanno contribuito alla mia formazione di lettore e drammaturgo.

Eventiatmilano.it non è l’organizzatore dell’evento e non è responsabile di eventuali cambiamenti di programma. Verifica sempre il sito web di riferimento per informazioni aggiornate sull’evento.

ATTORNO AL NUCLEO: incontri collaterali

Venerdì 3 novembre (post spettacolo): conversazione tra Sara Chiappori, giornalista del quotidiano La Repubblica, Federico Bellini, autore del testo e Michele Sinisi, regista dello spettacolo.

Sabato 11 novembre ore 17.30: Il nucleare tra scienza, arte e media.

Che cos’è il nucleare? in che modo ne parlano giornali e media? Come affrontare Černobyl’ a teatro? In occasione della messa in scena di Černobyl’ il Teatro Fontana, in collaborazione con il Comitato Nucleare e Ragione, propone un talk di approfondimento e informazione sul tema a partire dalle domande raccolte dal pubblico.

Intervengono:

  • Matteo Passoni – Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Nucleare del Politecnico di Milano
  • Luca Romano – fisico e direttore del progetto “L’avvocato dell’atomo”
  • Il cast dello spettacolo Černobyl’

Coordina Mattia Battagion – giornalista ambientale di Will Media.

Ingresso gratuito, prenotazione fortemente consigliata scrivendo a biglietteria@teatrofontana.it o telefonando al numero 02 69015733.

L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali youtube di Elsinor, dell’Avvocato dell’Atomo e di Nucleare e Ragione.

Indirizzo del Teatro, date e orari spettacoli

Teatro Fontana, Via Gian Antonio Boltraffio 21, Milano – Dal 2 al 26 novembre 2023

Orari degli spettacoli: da martedì a venerdì alle ore 20.30, sabato alle 19.30, domenica alle 16.00

Durata spettacolo: info in aggiornamento, stay tuned!

Quanto costano i biglietti e come acquistarli

Di seguito elenchiamo tipologie e costi dei biglietti in prevendita online su Vivaticket:

  • Biglietto Platea Intero: 23 €
  • Ticket Platea RIDOTTO UNDER 30: 15 €
  • Ticket Platea RIDOTTO OVER 65/ UNDER 14: 11 €
  • Convenzioni: 18 €
  • Prevendita e prenotazione 1 €

Per prenotazione gruppi scuola scrivere a teatroscuola@teatrofontana.it

Come acquistare i ticket in sconto su Groupon

Al momento in cui scriviamo su www.groupon.it sono disponibili biglietti in sconto fino a 48% per acquistare uno, 2, 4 o 8 ingressi al Teatro Fontana.

I pacchetti a ingressi proposti dal Teatro Fontana sono versatili, comodi e flessibili. Non sono nominali e si possono utilizzare sia da soli che in compagnia.

Lo sconto, da acquistare a questo link, consente di ritirare il biglietto al box office presentando il voucher entro 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Sito web, email e telefono della biglietteria per altre informazioni

Sito web www.teatrofontana.it

Biglietteria del Teatro Fontana: telefono 02-69015733, email biglietteria@teatrofontana.it

ACCESSIBILITÀ: Accesso disabili solo con accompagnamento

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Dettagli

Dal 2 Novembre 2023 @ 21:00
Al 26 Novembre 2023 @ 22:00
Costo 23EUR
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Luogo dell'evento

Teatro Fontana, Milano

Via Boltraffio, 21
milano, 20159 Italia

Telefono

+39 02 6901 5733

Organizzatore

Teatro Fontana Milano
Telefono +39 02 69 01 57 33