C’è una parola che riecheggia tra i tifosi rossoneri quando si parla della stagione 2024/25: delusione. Dopo alcune annate di ricostruzione che avevano lasciato intravedere spiragli di competitività e rinnovata ambizione, il Milan si ritrova ora nel pieno di un’annata che, salvo miracoli dell’ultima ora, rischia di concludersi senza qualificazione alle coppe europee.
Una débâcle che affonda le radici in una combinazione di fattori: errori nella costruzione della rosa, cambi tecnici mal gestiti, una società incerta e una rosa che non ha mai trovato continuità.
La sconfitta in Coppa Italia: simbolo di una crisi più profonda
L’epilogo amaro è arrivato con la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna, che ha sollevato il trofeo dopo oltre mezzo secolo.
Il gol di Dan Ndoye ha consegnato la vittoria ai felsinei, evidenziando ancora una volta i limiti strutturali e mentali di una squadra incapace di imporsi nei momenti decisivi. Per il Milan, quello avrebbe potuto essere un riscatto, un modo per salvare la stagione. Invece, è stato l’ennesimo colpo a una stagione già compromessa.
Le parole dure dell’amministratore delegato Giorgio Furlani dopo la finale — «stagione fallimentare, serviranno decisioni forti» — fotografano il momento. È evidente come anche la dirigenza abbia perso fiducia in un progetto tecnico che, a inizio anno, si presentava ambizioso.

Una panchina troppo instabile
L’avvicendamento in panchina ha rappresentato una delle svolte più controverse. Dopo la separazione da Stefano Pioli, il club ha affidato la guida tecnica a Paulo Fonseca. L’allenatore portoghese, però, non è mai riuscito a trovare la chiave per valorizzare i tanti nuovi acquisti. A dicembre, complice un rendimento disastroso, Fonseca è stato esonerato e sostituito da Sergio Conceição, reduce dall’esperienza al Porto.
Conceição ha portato una mentalità più grintosa e diretta, ma si è trovato a lavorare con una rosa disorientata e demotivata. Il cambio modulo, l’uso discontinuo di alcuni giocatori chiave e le rotazioni forzate non hanno prodotto miglioramenti tangibili. In campionato, la squadra ha alternato buone prestazioni a sconfitte clamorose, come quella contro il Lecce a San Siro e il pareggio casalingo con il Frosinone.
Un mercato che ha confuso più che rafforzato
Il mercato invernale aveva lasciato speranze nei cuori dei tifosi, dopo una campagna acquisti estiva incoraggiante ma quasi del tutto smentita dai fatti. L’approdo di Joao Felix, l’innesto di Kyle Walker e l’arrivo del bomber Santiago Giménez erano stati salutati come colpi di qualità. Tuttavia, l’adattamento di molti di questi profili al contesto Serie A è stato lento e doloroso.
Walker, non più nel pieno della sua forma, ha faticato a garantire solidità difensiva. Joao Felix ha mostrato a sprazzi il suo talento ma senza continuità. Giménez, potenziale stella dell’attacco, è rimasto imbrigliato in un sistema di gioco che non ne ha esaltato le caratteristiche.
Ultime due giornate e scenario europeo
Con 60 punti raccolti in 36 partite, il Milan è attualmente all’ottavo posto in classifica. Alle sue spalle incalzano squadre agguerrite come Torino e Lazio, mentre davanti Bologna, Roma e Atalanta sembrano aver preso il largo.
Le ultime due giornate del campionato vedranno i rossoneri affrontare Genoa in trasferta e Como a San Siro. Due sfide da vincere a ogni costo, ma che potrebbero comunque non bastare per accedere nemmeno alla Conference League. In questo scenario incerto, i tifosi più appassionati guardano anche al mondo delle scommesse, analizzando tutte le quote serie a di questo finale di campionato per intuire possibili ribaltoni, anche se i numeri oggi sorridono poco al Milan.
Questioni societarie e futuro incerto
Oltre al campo, è l’intera struttura societaria a vivere un momento di profonda riflessione. RedBird Capital, la proprietà statunitense, è chiamata a fare chiarezza sulle prossime mosse: confermare Conceição o avviare un nuovo ciclo? Puntare su giovani da valorizzare o tornare a nomi affermati per un rilancio immediato?
La nomina di un direttore sportivo di visione potrebbe essere un primo passo, ma senza un progetto chiaro e condiviso, ogni sforzo rischia di diventare vano. In attesa di poter riaccendere, finalmente, le luci a San Siro, come in una famosa canzone.
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