Cosa vedere a Milano, se pensi di aver visitato già tutto

Cosa vedere a Milano: Canestra di frutta di Caravaggio in Pinacoteca Ambrosiana

Cosa vedere a Milano, se pensi di aver visitato già tutto - Altre info

Milano da visitare: cosa vedere oltre al Duomo (in uno o due giorni)

18 cose da vedere a Milano se ci sei già stato, a piedi o coi mezzi: attività e luoghi di interesse gratis o low cost con visite guidate.

Stai per arrivare in città e non sai cosa vedere a Milano in un giorno o due? In questo articolo ti diamo alcuni spunti interessanti per programmare le tappe della tua visita in città. Per altre idee sui luoghi da visitare, e per conoscere meglio la Milano segreta, rimani sintonizzato!

Anche se non riuscirai a visitare tutti i luoghi descritti nell’articolo, potrai selezionare le tappe del tuo itinerario in città – includendo anche luoghi un po’ bizzarri e insoliti – in base ai tuoi gusti personali!

Nella sezione “come entrare gratis” troverai i nostri suggerimenti per chi desidera visitare le principali attrazioni senza acquistare alcun biglietto.

Più in basso nella pagina troverai anche la mappa delle cose da vedere a Milano. Se vuoi risparmiare tempo, saltando la coda per la visita a musei e luoghi di interesse culturale, verifica le esperienze disponibili su musement.com

Sommario di questo articolo

  1. Duomo di Milano: sul tetto della città, tra pugili e campane
  2. Museo del Duomo: tra guglie e piume di colibrì
  3. Hard Rock Cafe in via Dante
  4. Armani Silos, visita il Museo laboratorio di Giorgio Armani
  5. Moda e collezionismo: da via Montenapoleone al Museo Bagatti Valsecchi
  6. Bramante a Milano: i tesori della Pinacoteca di Brera e uno splendido trompe l’oeuil
  7. L’Arco della Pace: visitare Milano a piedi sulle orme di Ernest Hemingway
  8. Castello Sforzesco: rami e corde dorate nella Sala delle Asse
  9. Musei del Castello Sforzesco: dalla vetrata dei pavoni alla Pietà Rondanini
  10. Le Colonne di San Lorenzo: dall’antica Roma al miglior Vodka sour della città
  11. Le vie d’acqua: mercatini sul Naviglio Grande
  12. Corso Vittorio Emanuele II e lo Scior Carera
  13. Milano insolita: il labirinto di Arnaldo Pomodoro
  14. Milano insolita: la casa 770 di via Poerio
  15. Pinacoteca Ambrosiana: ammirare la natura morta più famosa dell’arte italiana
  16. Olivetti Valentine e Vespa 125 Piaggio al Museo del Design in Triennale
  17. Piazza dei Mercanti: a tu per tu con la più antica insegna cittadina
  18. Milano Liberty: l’orecchio-citofono e la Vittoria Alata di Adolfo Wildt

Per chi visita Milano per la prima volta, vale la pena partire dal Duomo, monumento simbolo di questa poliedrica città, oltre che uno dei maggiori emblemi dell’Italia all’estero.

(1) Il Duomo: sul tetto della città, tra pugili e campane

Forse non tutti sanno che nel mare di guglie del Duomo di Milano, pur mancando un vero e proprio campanile, elemento caratterizzante delle classiche chiese, sono ben nascoste tre campane.

Sono celate nell’intercapedine presente nel tiburio della guglia maggiore tra parete esterna e la volta interna, e oggi suonano per mezzo di battagli mobili per evitare dannose scosse alla delicata struttura che sorregge la guglia della madonnina.

L’esterno del Duomo è maestoso e ricco di statue, doccioni e guglie: tra le statue spiccano quattro coppie di pugili in combattimento.

La cosiddetta guglia del pugile è dedicata a Primo Carnera, primo italiano a vincere, nel 1933, il titolo mondiale dei pesi massimi e ad Erminio Spalla che, invece, fu il primo italiano ad aggiudicarsi il titolo di Campione europeo.

Curiosando con sufficiente attenzione, riuscirai a scovare un terzetto di volatili appollaiati su rami di pietra, gli unici piccioni titolati a starsene sul Duomo!

Piccola digressione: se hai il Duomo di fronte a te, sulla tua destra potrai vedere Palazzo Reale, oggi sede di importanti mostre d’arte ed esposizioni.

Se vuoi programmare la visita ad una mostra a Palazzo Reale, e hai un solo giorno per visitare Milano, è possibile saltare la coda in biglietteria ed acquistare il biglietto online su Ticketone.

NdR: il 2 marzo 2020 ha riaperto ai visitatori il Duomo di Milano, simbolo indiscusso della città. I visitatori potranno entrare in Cattedrale solo ‘a scaglioni’, acquistando i biglietti sia online sia presso le consuete biglietterie fisiche, con accessi organizzati per evitare assembramenti di persone.

Per altre informazioni leggi il nostro articolo relativo alla riapertura del Duomo.

Cosa vedere a Milano in un giorno: guglia del pugile sul Duomo
Guglia del pugile sul Duomo di Milano. Foto di Andrea Cherchi (www.facebook.com/andreacherchimilano)

Orari di apertura ed altre informazioni: www.duomomilano.it/it/infopage/orari-e-biglietti

Come entrare gratis: ingresso gratuito per i fedeli. E’ possibile accedere gratuitamente al Duomo in occasione di eventi come il Concerto di Natale.

Consigli per risparmiare sui biglietti di ingresso: oltre ad acquistare biglietti singoli per visitare le Terrazze del Duomo, la Cattedrale, il Museo o il Battistero, sono in vendita biglietti cumulativi (Duomo Pass) che consentono di accedere a tutte le aree.

Le tariffe aggiornate del Duomo Pass sono indicate al link www.duomomilano.it/it/infopage/orari-e-biglietti:

Verifica la disponibilità su musement.com di biglietti combinati, che consentono di accedere a Duomo di Milano, Museo, Terrazze e Area Archeologica.

(2) Museo del Duomo: tra guglie e piume di colibrì

All’interno del Museo del Duomo, oltre ad ammirare le guglie da vicino, potrai scoprire materiale non in opera nella Cattedrale e legato alla sua storia e alla sua costruzione.

Qui è conservata l’intelaiatura in ferro della Madonnina, risalente al 1773, oltre al Tesoro del Duomo, di proprietà del Venerando Capitolo metropolitano, costituito da oggetti liturgici e di culto in uso presso la cattedrale di Milano dal V secolo fino al XVII secolo.

Tra gli innumerevoli oggetti conservati nel Tesoro del Duomo, uno su tutti si distingue per rarità del materiale, preziosità e provenienza: parliamo della spettacolare mitra di piume di Colibrì, prezioso manufatto amanteco dai colori bellissimi, realizzato dagli indigeni amerindi per farne dono a papa Pio IV (1499-1565).

In un dipinto esposto fra le Sale Borromaiche del Museo del Duomo, raffigurante “Gesù tra i dottori”, sono ritratti tre grandi artisti, posti a poca distanza tra loro: Michelangelo, Tiziano e Tintoretto.

Il dipinto in questione, grande tela di tre metri per due, è un’opera d’età giovanile del Tintoretto, che raffigurò Tiziano nel gruppo di sinistra, avvolto dal manto chiaro, nell’atto di voltarsi.

Michelangelo è invece in primo piano, chino su un grande libro. L’autoritratto di Tintoretto è invece localizzato nella parte sinistra del dipinto, dietro il Tiziano, ed è rivolto verso chi guarda il dipinto.

cosa vedere a Milano in un giorno: 20 luoghi da visitare
Museo del Duomo di Milano – Vetrata Torre di Babele. Foto di Paolo Vanadia
cosa vedere a Milano in un giorno: 20 luoghi da visitare
Museo del Duomo di Milano – Doccione zoomorfo. Foto di Paolo Vanadia

Orari di apertura, costo biglietti ed altre informazioni: www.duomomilano.it/it/infopage/orari-e-biglietti

Come entrare gratis: ingresso gratuito per gli iscritti FAI – Fondo Ambiente Italiano. Altre informazioni al link www.faiperme.fondoambiente.it

(3) Hard Rock Cafe in via Dante 5

Fra i luoghi della città da visitare, impossibile non ricordare anche l’Hard Rock Cafe – il quinto della catena in Italia – aperto al civico 5 di via Dante a Milano.

Insegna nuovo Hard Rock Cafe a Milano
Quando apre l’Hard Rock Cafè a Milano? Per ora l’unica certezza è l’insegna! Foto ©instagram.com/andreacherchi_foto

L’Hard Rock Cafè, facilmente raggiungibile dal Duomo e dal Castello Sforzesco, vanta una notevole collezione di memorabilia e rappresenta una sorta di mausoleo del rock.

Selezionati ed esposti oggetti delle rockstar che si sono esibite tra San Siro, Vigorelli, Forum e l’ex Palasharp: artisti del calibro di Bob Marley, Led Zeppelin e Metallica.

(4) Milano città della moda: Armani Silos, Museo laboratorio di Giorgio Armani

Milano è sede della Camera Nazionale della Moda Italiana, e ospita i negozi e le boutique di moda più famose e costose d’Italia.

Se sei in città e vuoi scoprire il lato fashion della capitale della moda, da non perdere la visita ad Armani Silos, il Museo laboratorio di Giorgio Armani.

Qui sono esposti alcuni abiti indossati da star del cinema, come il completo indossato da Richard Gere nel celebre film American Gigolo (1980).

Perfino i manichini sono animati da uno soffio di creatività! Ognuno è stato pensato per l’abito a cui si accompagna, e con un pizzico di attenzione potrai notare un manichino con delle costole scolpite in evidenza.

Cosa vedere a Milano in un giorno: scopri Armani/Silos, il Museo laboratorio di Giorgio Armani
Cosa vedere a Milano in un giorno: scopri Armani/Silos, il Museo laboratorio di Giorgio Armani

Orari di apertura ed altre informazioni: www.armani.com/silos/it/plan-your-visit/opening-hours-tickets

Come entrare gratis: ogni prima domenica del mese, Armani/Silos aderisce all’iniziativa #domenicalmuseo che prevede l’ingresso gratuito per i visitatori.

(5) Moda e collezionismo: da via Montenapoleone al Museo Bagatti Valsecchi

Per tutte le fashion victim è doveroso prevedere una tappa nel famoso Quadrilatero della Moda, racchiuso tra le vie Montenapoleone, Manzoni, della Spiga e Corso Venezia.

In questa zona della città è possibile scoprire in anticipo quali saranno le tendenze della moda, visitando gli showroom di tantissime firme note in tutto il mondo, da Versace a Prada, da Gucci a Valentino.

Montenapoleone è la sola via di Milano che si può percorrere in auto solo dal suo centro in senso unico verso le estremità.

Se però deciderai di percorrerla a piedi, passeggiando in via Montenapoleone potrai facilmente imbatterti in qualche vip: star system dello spettacolo, della moda, dello sport. Sei pronta a scattarti un selfie con Madonna?

Una casa senza tempo ti aspetta, tra via Santo Spirito e via Gesù, se saprai lasciarti alle spalle le vetrine dorate del Quadrilatero della Moda e la folla impegnata negli acquisti.

Varcando la soglia del Museo Bagatti Valsecchi ti perderai in un susseguirsi di stanze delle meraviglie: una casa museo tra le meglio conservate in Europa, che custodisce un’incredibile raccolta di capolavori e oggetti preziosi, rappresentando uno splendido esempio di collezionismo domestico incentrato intorno alla vicenda dei due fratelli milanesi Fausto e Giuseppe Valsecchi.

Si dice che lo scrittore premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk, innamorato di questo luogo, ci sia venuto più volte in incognito.

In una delle ultime pagine de Il museo dell’innocenza, quando la voce del narratore è quella dello stesso scrittore inserito nella storia come un personaggio, apprendiamo che «Il signor Kemal, che alla sua morte aveva visitato 5.723 musei in tutto il mondo, approfittava di ogni occasione per recarsi al Museo Bagatti Valsecchi di Milano» perché, come diceva lui, era “uno dei cinque musei più importanti della mia vita”.

Cosa vedere a Milano in un giorno: Casa Museo Bagatti Valsecchi
Milano insolita: in via Gesù la Casa Museo Bagatti Valsecchi. Foto ©Ruggero Longoni, cortesia Ufficio Stampa Museo Bagatti Valsecchi
  • Via Montenapoleone e il Quadrilatero della Moda sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. In metropolitana: linea M3, fermata Montenapoleone, oppure linea M1, fermata San Babila.
  • Il Museo Bagatti Valsecchi è in Via Gesù, 5. In metropolitana: linea M3, fermata Montenapoleone

Orari di apertura:

  • Quadrilatero della Moda: sempre aperto. Per gli orari di apertura dei singoli showroom, consultare i siti web aziendali
  • Museo Bagatti Valsecchi: da martedì a domenica, dalle 13.00 alle 17.45. Chiuso il lunedì

Come entrare gratis: ingresso gratuito con la tessera Abbonamento Musei Lombardia Milano (scopri di più). Altre informazioni sul museo al link www.museobagattivalsecchi.org

(6) Bramante a Milano: i tesori della Pinacoteca di Brera e uno splendido trompe l’oeuil

E’ ben noto il legame di Milano con Leonardo da Vinci: forse non tutti, però, sanno che questa città accolse anche il Bramante, che giunse a Milano per trovare fortuna, con tutta probabilità tra il 1476 e il 1480: qui venne accolto alla corte di Ludovico il Moro.

Bramante si dedicò, inizialmente, quasi completamente alla pittura.

Tra le opere che la critica attribuisce quasi con certezza al Bramante ricordiamo il Cristo alla colonna, esposto in Sala XXIV della Pinacoteca di Brera, e i frammenti degli affreschi rappresentanti Eraclito e Democrito e Uomini dall’alabarda e dallo spadone presenti in Sala I all’interno del percorso di visita Pinacoteca.

Bramante si distinse come grande innovatore nella produzione architettonica: una delle maggiori opere a lui attribuite, seppure l’assegnazione sia piuttosto discussa, è Santa Maria presso San Satiro, collocata all’inizio di via Torino, splendido esempio di connubio fra un antico luogo di culto altomedievale e una chiesa neorinascimentale.

Siamo di fronte ad uno studio prospettico straordinario grazie al quale Bramante risolse il problema dello spazio riuscendo a ricreare, grazie ad uno splendido trompe l’oeuil, un coro in una profondità di 97 cm anziché 9 metri e 70 come nel disegno originale.

Orari di apertura:

  • Pinacoteca di Brera: martedì ore 8.30 – 19.15, mercoledì ore 8.30 – 19.15, giovedì ore 8.30 – 19.15, venerdì ore 8.30 – 19.15, sabato ore 8.30 – 19.15, domenica ore 8.30 – 19.15. Chiuso il lunedì. Chiusura biglietteria dalle ore 18.40
  • Basilica di Santa Maria presso San Satiro: da martedì a sabato ore 9.30 – 17.30, domenica ore 14 – 17.30

Come entrare gratis: l’ingresso alla basilica di Santa Maria presso San Satiro è gratuito. Ingresso gratuito alla Pinacoteca di Brera ogni prima domenica del mese, in occasione delle domeniche al museo (eccetto le mostre con bigliettazione separata).

Per informazioni aggiornate su riduzioni e gratuità, visita il sito www.pinacotecabrera.org/visita/biglietti

(7) L’Arco della Pace: visitare la città a piedi sulle orme di Ernest Hemingway

L’8 febbraio 1806 il consiglio di Milano decise di erigere un Arco di Trionfo, concepito per festeggiare la vittoria francese nella battaglia di Jena, aprendo un nuovo ingresso alla città in corrispondenza della strada del Sempione.

La costruzione, realizzata utilizzando il granito rosa di Baveno e il marmo di Crevoladossola, richiese molti anni e fu testimone del declino napoleonico.

La cerimonia di inaugurazione – avvenuta il 10 settembre del 1838 – vide la partecipazione di Ferdinando I, Imperatore d’Austria e re del Lombardo-Veneto.

Il monumento fu dedicato alla pace fra le nazioni europee raggiunta con il Congresso di Vienna del 1815.

Ironia della sorte: con il passaggio di Milano all’Austria l’enorme sestiga di bronzo, dapprima rivolta verso la Francia, fu fatta ruotare di 180 gradi affinché il fondoschiena fosse orientato verso la Francia!

Da queste parti, molto tempo dopo, passò anche un giovanissimo Hemingway: lo scrittore americano arrivò alla Stazione Garibaldi di Milano, il 7 giugno del 1918, e diventò operativo come guidatore d’autoambulanza.

Orari di apertura: l’accesso alla parte esterna dell’Arco della Pace può avvenire in ogni momento della giornata.

In taluni momenti dell’anno, è anche possibile visitare l’interno dell’edificio con visite guidate gratuite a cura della Soprintendenza. Altre informazioni online su www.beniculturali.it o inviando una email a sabap-mi@beniculturali.it

Costo dei biglietti: l’accesso alla parte esterna dell’Arco della Pace è libero e gratuito

(8) Castello Sforzesco: rami e corde dorate nella Sala delle Asse

Una piacevole passeggiata a piedi di un quarto d’ora circa separa il Duomo dal Castello Sforzesco di Milano: per secoli i Milanesi hanno considerato il castello emblema di tirannide e dominio straniero. Più volte, in una lunga storia, i cittadini hanno tentato di attaccare e demolire l’odiato edificio.

Al primo piano del torrione nord-est del Castello Sforzesco di Milano è collocata la “Sala delle Asse”, così denominata per via delle assi di legno che si ritiene un tempo rivestissero le pareti, per rendere gli ambienti meno freddi e più confortevoli.

La sala, un ambiente importante in cui ospiti ed ambasciatori erano accolti dagli Sforza, rappresenta una eccezionale testimonianza della presenza di Leonardo da Vinci alla corte sforzesca.

Chiamato a Milano da Ludovico Sforza detto il Moro, Leonardo realizzò nel 1498 la decorazione pittorica, impegnandosi a finirla entro pochi mesi.

A seguito della conquista del Ducato di Milano, il Castello fu trasformato in caserma e la “Sala delle Asse” dovette subire l’onta di essere adibita a stalla.

Sopra la pittura di Leonardo fu steso un intonaco di calce bianca, rimosso solo alla fine dell’Ottocento. Secoli più tardi, nel 1902, la “Sala delle Asse” fu finalmente inaugurata, dopo un ampio restauro compiuto da Ernesto Rusca.

A impreziosire questi ambienti, c’erano intricate fronde di alberi e piante. Al centro del soffitto campeggiava lo stemma degli Sforza-Este.

La Sala delle Asse, sala VIII del percorso del Museo d’Arte Antica, è chiusa al pubblico per i lavori di restauro. Al centro delle celebrazioni leonardesche in Castello, la sala ha attirato 350.000 visitatori in occasione della riapertura temporanea, dal 23 luglio al 4 ottobre 2020.

Per altre informazioni sui lavori di restauro e sulla data di riapertura alle visite della Sala delle Asse, consulta il sito www.saladelleassecastello.it

Visita il Castello Sforzesco di Milano
Il Castello Sforzesco di Milano, nella foto di Alessandro Silvestri (flickr.com/photos/alexanderburana).

Orari di apertura ed altre informazioni: www.milanocastello.it/it/content/orari-e-biglietteria

Costo dei biglietti: ingresso libero al Castello Sforzesco

(9) Musei del Castello Sforzesco: dalla vetrata dei pavoni alla Pietà Rondanini

Oggi il Castello Sforzesco è sede di importanti istituzioni culturali e di Civici Musei di arte e archeologia. Dal 1896 ospita una delle più vaste collezioni artistiche della città.

Il percorso sulle arti decorative del XX secolo all’interno del Museo dei Mobili del Castello Sforzesco cela, in Sala XVI (primo piano Corte Ducale), la splendida “Vetrata dei pavoni”, donata da parte di Lindo e Alessandro Grassi.

La vetrata, opera monumentale di quasi 4 metri di altezza realizzata nel 1902 per Villa Mosterts a Somma Lombardo (VA), riprende molti dei temi della “Sala delle Asse”: l’intrico di rami e vegetazione, il nastro dorato annodato alla vegetazione, lo stemma blu.

Le due opere hanno un insospettato legame: l’architetto che lavorava al Castello a inizio Novecento – a cui si deve in un certo senso la “riscoperta” dell’opera realizzata da Leonardo nel Castello Sforzesco – era Luca Beltrami.

Lo stesso architetto progettò anche Villa Mosterts: la “Vetrata dei pavoni”, inoltre, venne realizzata dall’Officina di vetri artistici diretta dal cugino di Luca, Giovanni Beltrami, a cui si deve il cartone preparatorio della vetrata monumentale.

Nei locali dell’Ospedale spagnolo del Castello Sforzesco potrai ammirare la Pietà Rondanini, scolpita da Michelangelo nel 1552-1553 e rilavorata dal 1555 circa al 1564.

L’opera venne rinvenuta nello studio di Michelangelo dopo la sua morte e inventariata così: “Statua principiata per un Cristo et un’altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite”.

Cosa vedere a Milano in un giorno: la Vetrata dei Pavoni al Castello Sforzesco
La splendida “Vetrata dei pavoni” all’interno del Museo dei Mobili del Castello Sforzesco.

Orari di apertura: il Museo dei Mobili è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 17:30. Ultimo ingresso ore 17 (solo visitatori già in possesso di biglietto)

Il biglietto ha validità giornaliera e consente l’ingresso a tutti i musei del Castello. Per informazioni aggiornate sugli orari di apertura degli altri musei civici all’interno del Castello, visita il sito www.milanocastello.it e accedi alla sezione Musei Biblioteche Archivi.

Come entrare gratis: ingresso gratuito ogni prima domenica del mese, i Musei del Castello Sforzesco aderiscono all’iniziativa Domenica Al Museo che prevede l’ingresso gratuito per i visitatori.

(10) Le Colonne di San Lorenzo: dall’antica Roma al miglior Vodka sour della città

Sedici colonne corinzie, provenienti forse dall’antico Foro, si aprono su un vasto slargo – uno dei luoghi più frequentati da ragazze e ragazzi di ogni età – su cui affaccia la Basilica di San Lorenzo Maggiore.

San Lorenzo ha un’origine misteriosa: nessuna fonte letteraria coeva ne fa cenno prima del V secolo, fatto curioso se si pensa alle superbe decorazioni che la ornavano.

Per costruirla vennero utilizzati materiali da costruzione dell’anfiteatro romano, che iniziava a cadere in disuso.

In un’abside della basilica è visibile un frammento dell’antica iconografia di Cristo come sole, Sol invictus, che percorre la volta celeste su un carro irradiando di vita il mondo naturale.

Ancora oggi, il 25 dicembre i raggi di luce provenienti dall’esterno colpiscono la sagoma della grande finestra collocata sopra questo mosaico, raggiungendo il pavimento in un punto identificabile con l’esatto centro della cappella.

Un tempo questa zona era tra le più malfamate del centro antico, frequentata da malavitosi, prostitute e popolani: nell’antica piazza della Vetra, dietro l’abside della basilica, era collocato il palco per le esecuzioni capitali.

Tornando ai giorni d’oggi, a due passi dalle colonne di San Lorenzo troverai quello che è probabilmente il miglior Vodka sour della zona: il Luca’s Bar – in Corso di Porta Ticinese, 51/b – è una sorta di tempio, inamovibile dal 1992.

Orari di apertura:

  • l’accesso alle Colonne di San Lorenzo può avvenire in ogni momento della giornata
  • Basilica di San Lorenzo Maggiore: apertura dal lunedì al venerdì ore 08:00 – 18.30; sabato e domenica ore 9:00 – 19:00 (informazioni aggiornate tramite infotel 0289404129 e sul sito www.sanlorenzomaggiore.com)

Costo dei biglietti: l’accesso alla Basilica di San Lorenzo Maggiore è libero e gratuito.

(11) Le vie d’acqua: mercatini sul Naviglio Grande

Tappa obbligatoria in una delle zone più trendy di Milano, il Naviglio Grande: il più antico dei canali cittadini è animato, l’ultima domenica di ogni mese, da mercatini di ogni tipo, con oggetti di antiquariato e arte, mobili, oggetti vintage, orologi, porcellane, giochi da tavolo.

Periodicamente potrai imbatterti anche in bancarelle di fiori e prodotti tipici (in occasione di “Fiori e sapori Naviglio Grande”).

Per acquistare i tuoi regali prima di ripartire da Milano, ti conviene arrivare di buon’ora in modo da trovare i pezzi migliori prima del pieno di folla: solitamente i mercatini lungo il Naviglio Grande aprono alle 9 del mattino.

Il calendario completo delle manifestazioni in programma quest’anno è online al link www.navigliogrande.mi.it/eventi

Orari di apertura: dalle 9:00 alle 19:00 per il mercatino dell’antiquariato (per informazioni aggiornate contatta l’Associazione del Naviglio Grande tramite infotel 02-89409971 o email scrivendo a info@navigliogrande.mi.it

Costo dei biglietti: tutti i mercatini sono solitamente ad ingresso gratuito (visita libera).

(12) Corso Vittorio Emanuele II e lo “Scior Carera”

Dopo aver visitato il Duomo, con tutta probabilità la tua attenzione sarà calamitata da una delle tante boutique che si susseguono lungo Corso Vittorio Emanuele II, una delle vie preferite da chi si reca a Milano per fare shopping.

Il corso, che collega il Duomo a San Babila, rappresenta una delle strade più antiche della città: nei Promessi Sposi, Manzoni poneva qui il forno delle Grucce – in milanese chiamato el Prestin di Scansc – preso d’assalto dal popolo in rivolta.

Fai attenzione all’uomo di pietra, mentre passeggi tra una boutique e l’altra: è a metà circa del corso – al civico 13 sotto i portici del lato nord – e risale al III secolo d.C.

Al cosiddetto “Omm de preja” o “Scior Carera” (da leggersi sciur carera) venivano appesi cartigli anonimi che esprimevano il malcontento e la satira dei milanesi contro il governo asburgico: una sorta di bacheca pubblica, su cui nottetempo venivano affisse frasi satiriche e caustiche, o parole di giustizia e liberta`, che sarebbero state lette il mattino successivo da chi passava per la cosiddetta Corsia dei Servi.

Orari di apertura: sempre aperto. Per gli orari di apertura dei singoli showroom, consultare i siti web aziendali.

(13) Luoghi da scoprire insoliti: il labirinto di Arnaldo Pomodoro

Per conoscere una Milano insolita e fuori dai soliti circuiti, programma una visita al grande environment di Arnaldo Pomodoro, Ingresso nel labirinto: potrai accedere ad una gigantesca installazione, estesa su 170 mq circa con altezza massima di 3,80 m e collocata negli spazi ipogei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro e ora headquarter milanese di Fendi.

L’Ingresso al Labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro è emozionante, estraniante e ti porterà in un mondo che al primo impatto potrebbe apparirti quasi “alieno”.

Addentrarsi tra le stanze del labirinto ti condurrà in un viaggio magico e misterioso nella mente del Maestro, tra rielaborazioni di sculture già note e forme ancora in divenire: l’ingresso nel labirinto ti porterà in un’opera senza tempo che evoca mondi passati e civiltà scomparse, intrisa delle atmosfere mesopotamiche dell’Epopea di Gilgamesh.

A differenza di quanto avveniva nei primi anni di apertura al pubblico, non è più possibile accedere gratuitamente al Labirinto di Arnaldo Pomodoro.

Il Labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro è visitabile grazie alla gentile concessione da parte di FENDI con la quale viene strutturato un calendario di visite guidate NON continuativo nel corso dell’anno.

Nota bene: il Labirinto non sarà accessibile da settembre 2023 al luglio 2024.

Altre informazioni su orari, durata della visita, costi e riduzioni previste sui biglietti, al link www.fondazionearnaldopomodoro.it/prodotto/il-labirinto-di-pomodoro-visita-guidata

Cosa vedere a Milano in un giorno: scopri il labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro
Cosa vedere a Milano: scopri il labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro. Foto di Paolo Vanadia
Cosa vedere a Milano in un giorno: scopri il labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro
Cosa vedere a Milano in un giorno: scopri il labirinto segreto di Arnaldo Pomodoro

(14) Cosa fare di insolito? Scopri la casa 770 di via Poerio

Al civico 35 di via Poerio, a pochi minuti a piedi da Porta Venezia, è collocata una casa alquanto singolare di Milano, all’interno di una piccola palazzina completamente in antitesi con le altre presenti nella stessa strada. Non si può non notarla.

L’abitazione è una delle case 770 sparse per il mondo: per comprendere meglio la storia di queste abitazioni, bisogna fare un salto indietro nel tempo, tornando al 1940, quando un gruppo di una grande dinastia di ultra ortodossi, i Lubavitcher, acquistò un piccolo fabbricato in stile gotico al 770 di Eastern Parkway a Crown Heights, Brooklyn, per il rabbino Yoseph Yitzchak Schneerson, da poco emigrato negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Dopo la sua scomparsa la casa fu ereditata da suo genero, il rabbino Menachem Mendel Schneerson, carismatico direttore del movimento Chabad-Lubavitch, movimento internazionale dedito alla diffusione della chassidut, insieme di insegnamenti, interpretazioni e direttive dell’Ebraismo nonché fondatore dei centri Chabad, luoghi di incontro delle comunità ebraiche, oggi diffusi i tutti il mondo.

La grande devozione ed il carisma del rabbino Menachem Mendel Schneerson fecero della casa 770 di Brooklyn un luogo di culto e devozione tanto da essere replicate in tutto il mondo.

Le case 770 sono presenti negli Stati Uniti a Brooklyn, New Jersey, Cleveland e Los Angeles, in Canada a Montreal, Israele a Ramat Shlomo vicino Gerusalemme, Kfar Chabad e Kfar Tpuach vicino Tel Aviv, Kiryat Ata, Zichron Yakov vicino Haifa, in Brasile a San Paolo, Argentina, Buenos Aires, in Australia a Melbourne, in Cile a Santiago ed in Ucraina a Dnprodzerinsk.

Per altre informazioni sulla possibilità di accedere alla Casa 770 di via Poerio con visite guidate, contatta il rabbino Levi Hezkia tramite form online al link www.chabad.it/centri/default.asp?citta=1&tipo=13&centro=27

Cosa vedere a Milano: scopri la casa 770 di via Poerio
Cosa vedere a Milano: scopri la casa 770 di via Poerio. Foto via www.robbinsbecher.com/770.html

(15) Pinacoteca Ambrosiana: ammira la natura morta più famosa dell’arte italiana

La Pinacoteca Ambrosiana rappresenta uno dei luoghi più ricchi di storia della città, ed è molto visitata dai turisti (soprattutto stranieri).

Sotto la Pinacoteca sorge l’antico Foro Romano, la piazza principale della città, intorno il quale sorgevano gli edifici più importanti, la Curia, i Templi, le botteghe e dove si svolgeva la vita sociale e religiosa.

Risalendo in superficie è possibile accedere alla Pinacoteca e alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, due luoghi strettamente connessi, entrambi voluti dal Cardinale Federico Borromeo.

La Pinacoteca venne fondata intorno al 1618, per assicurare una formazione culturale gratuita a chiunque avesse qualità artistiche o intellettuali.

La Pinacoteca Ambrosiana di Milano ospita un capolavoro di Caravaggio, la Canestra di Frutta, opera divenuta un’icona della pittura, rappresentando la natura morta più famosa dell’arte italiana al punto da essere raffigurata sulla banconota da 100.000 lire, emessa in Italia dal 1994 al 1998.

Nota anche con il nome antico di Fiscella, è un dipinto a olio su tela di 47 cm di altezza e 62 di lunghezza realizzato tra il 1594 e il 1598.

L’opera venne forse commissionata dal cardinale Del Monte probabilmente al fine di farne dono al Borromeo, mentre quest’ultimo soggiornava a Roma.

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana custodisce il Codice Atlantico, una stupefacente raccolta di 1119 fogli autografi di Leonardo da Vinci, per un totale di circa 1750 disegni.

Qui potrai ammirare la collezione leonardiana più importante e completa al mondo.

Per informazioni su costi, orari di apertura e tipologie dei biglietti, visita il sito www.ambrosiana.it

(16) Triennale: Olivetti Valentine e Vespa 125 Piaggio al Museo del Design

La Triennale di Milano è un laboratorio della modernità all’italiana che produce mostre, convegni ed eventi di arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione e società.

La storia della Triennale affonda le sue radici negli anni venti del secolo scorso: nel 1923 nacque infatti, a Monza, la prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, manifestazione a cadenza biennale – ospitata nel parco della Villa Reale di Monza – che si proponeva di stimolare le relazioni tra industria, arte e società.

La rassegna d’arte diventò finalmente Triennale col trasferimento a Milano il 10 maggio del 1933, nell’anno in cui terminarono i lavori per la realizzazione del Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio, sua attuale sede.

L’edificio, sito in viale Emilio Alemagna 6 (all’epoca viale Italia), fu realizzato tra l’autunno del 1931 e la primavera del 1933, grazie al lascito di circa 5 milioni di lire del cavaliere del lavoro e senatore Antonio Bernocchi, il cui nome campeggia tuttora sopra l’ingresso principale.

All’interno della Triennale si trovano il Teatro dell’Arte e il Triennale Design Museum, primo museo del Design creato in Italia, riaperto nel 2007 con un nuovo percorso di visita che espone gli oggetti più rappresentativi del Design italiano – dalla Vespa 125 Piaggio del 1951 alla macchina da scrivere Olivetti Valentine di Ettore Sottsass.

Come entrare gratis: la Triennale di Milano fa parte dei siti di interesse storico ed artistico della Lombardia visitabili liberamente e senza limiti con l’Abbonamento Musei Lombardia Milano, tessera valida 365 giorni dalla data di acquisto.

Per informazioni su costi, orari di apertura e tipologie dei biglietti, visita il sito triennale.org

(17) Piazza dei Mercanti: a tu per tu con la più antica insegna cittadina

Piazza dei Mercanti costituisce un antico cuore cittadino a pochi passi dal Duomo: questa piazza era in origine a forma quadrata e tra il 1228 ed il 1251, su decisione dei Rettori del Comune, fu adibita a Nuovo Broletto in sostituzione del vecchio che si trovava nell’area dove oggi sorge Palazzo Reale.

Nell’alto medioevo col termine “Broletto” si indicava un prato recintato o una piazza alberata, dove esercitare la giustizia. Nella piazza che oggi ospita il Palazzo della Ragione si svolgeva la vita dell’antico comune. Il popolo si radunava nella piazza passando attraverso sei arcate, corrispondenti alle sei porte della cerchia delle mura medioevali – una per ogni sestiere (quartiere storico) della città.

La piazza cambiò conformazione grazie alla costruzione, datata 1228, dell’attuale Palazzo della Ragione. L’edificio fu detto “delle Ragioni” perché questo luogo era deputato all’amministrazione della giustizia, sia civile che penale, da parte dei Giudici. A simboleggiare la vigilanza e la celerità della giustizia vi erano due simboli, il Gallo ed il Cavallo.

Durante i lavori di costruzione del Palazzo della Ragione venne ritrovato un piccolo bassorilievo con l’emblema della “scrofa semi-lanuta”, visibile ancora oggi sopra il pilastro del secondo arco della loggia a piano terra. Si tratta probabilmente della più antica insegna cittadina, presumibilmente d’epoca romano-celtica, forse etrusca.

La scrofa semilanuta rimase il simbolo di Milano fino a quando, in epoca medievale, venne sostituita dal biscione dei Visconti: ancora oggi puoi trovarla raffigurata, oltre che in Piazza dei Mercanti, anche in uno stemma nel cortile interno di Palazzo Marino in piazza della Scala e sul gonfalone ufficiale del capoluogo lombardo, ai piedi di Sant’Ambrogio.

Ecco svelata una tra le bellezze segrete di Milano, una città che non finisce mai di stupirci!

(18) Due passi nel Liberty: l’orecchio-citofono e la Vittoria Alata di Adolfo Wildt

In via Cappuccini 8, all’interno del cosiddetto Quadrilatero del silenzio, si trova uno dei palazzi più eclettici di Milano, Casa Berri Meregalli: in questo edificio potrai riconoscere tratti gotici, romanici e rinascimentali che si mescolano con lo stile liberty.

Palazzo Berri Meregalli fu eretto tra il 1911 e il 1914 su progetto del piacentino Giulio Ulisse Arata, architetto incaricato del recupero del centro storico di Bologna e del Nuovo Ospedale Maggiore di Milano.

Nell’atrio del palazzo – parzialmente nascosto da un imponente cancello in ferro battuto realizzato da Alessandro Mazzucotelli – campeggia una splendida Vittoria Alata, opera di Adolfo Wildt, a cui fu commissionata intorno il 1918 proprio per adornare l’androne.

La Vittoria Alata raffigura una testa di donna, delicatamente abbellita con un velo e con un paio di delicate ali stilizzate.

Non lontano da casa Sola-Busca, nel giardino di Villa Reale posto sul retro della Galleria d’Arte Moderna, è celata un’altra scultura di Wildt, la trilogia costituita dal Santo, il Giovane ed il Vecchio.

Il Quadrilatero del silenzio riserva un’altra sorpresa al visitatore che arriva fin qui: in via Serbelloni 10, accanto all’ingresso del Palazzo Sola-Busca, potrai ammirare una curiosa scultura che riproduce un orecchio con tanto di padiglione auricolare, condotto uditivo e ciocche di capelli.

La scultura, opera di Adolfo Wildt, era un citofono attraverso il quale si parlava con la portineria. Persino la musica ha reso omaggio all’orecchio di Wildt!

La scultura è stata infatti utilizzata dal cantautore milanese Eugenio Finardi per la copertina del suo album “Acustica”.

Orari di apertura:

  • Casa Berri Meregalli è un edificio privato: puoi chiedere al portiere il permesso di accedere all’androne e di ammirare, seppure per un solo istante, la Vittoria Alata di Adolfo Wildt
  • Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte: apertura da maggio a ottobre ore 9 – 19.00, da novembre ad aprile ore 9.00 – 16.00

Costo dei biglietti:
Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte: accesso gratuito. Il giardino è recintato e normalmente presidiato dalle GEV (Guardie Ecologiche Volontarie); l’ingresso è riservato ai bambini accompagnati dagli adulti.

Esiste un percorso botanico, organizzato dalle Guardie Ecologiche Volontarie, che prevede una guida con la descrizione delle principali essenze presenti (scarica la guida al percorso botanico di Villa Reale).

Speriamo che questo elenco non esaustivo dei luoghi da vedere a Milano abbia catturato la tua attenzione: se hai suggerimenti su altri luoghi di interesse, o domande e osservazioni sui posti da visitare a Milano inseriti in questo articolo, scrivi un commento qui sotto.

Paolo Vanadia

Mappa delle cose da vedere a Milano

Credits immagine di copertina: Canestra di frutta di Caravaggio, Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

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